I diritti degli ultimi

I diritti degli ultimi

 Nessuno di noi sceglie dove nascere.

C'è chi nasce nel mondo occidentale, bello, ricco e sano.

C'è chi invece nasce in Africa, in America Latina, … spesso povero, emarginato e senza diritti.

Per noi che abbiamo avuto la fortuna di nascere nel mondo sviluppato e progredito, avere il diritto all'acqua, al cibo, alla casa, alla salute, all'istruzione ci sembra una cosa scontata.

Ma per chi nasce nel sud del mondo, tutto ciò spesso è negato e questi diritti fondamentali non entrano a far parte della loro vita.

Le persone non hanno diritto all'acqua e al cibo, all'istruzione, alla salute e la loro dignità viene molte volte calpestata. 

In questi giorni a Milano si sta svolgendo l'EXPO il cui tema principale è: "Nutrire il pianeta, energie per la vita".

Ebbene, se volessimo essere delle persone coerenti, dovremmo far nostro quotidianamente il tema dell'Esposizione Universale sull'alimentazione di Milano e riflettere sull'argomento, chiedendoci: "Io cosa sto facendo e cosa posso fare, perché questo accada?"

Dovremmo farci anche una seconda domanda: come mi pongo davanti ai migranti che a migliaia raggiungono le nostre coste fuggendo dalla fame, dalle guerre e dalle persecuzioni?

A volte mi chiedo: se io fossi uno di loro? 

Molto probabilmente sarei anch'io un clandestino che fugge dalla propria terra per cercare una vita migliore.

Per superare le divisioni e conquistare la pace, dobbiamo interrogarci su questi gravi problemi che affliggono l'umanità, soprattutto in questo periodo storico, dove il benessere e la ricchezza è presente solo in una parte del mondo.

Noi che siamo nati nell'occidente, usiamo e spesso sprechiamo circa l'80% delle risorse anche se siamo solo il 20% della popolazione del pianeta.

Risorse che spesso provengono dal sud del mondo.

Come associazione, cerchiamo nel nostro piccolo di contribuire al cambiamento della mentalità con la sensibilizzazione al problema, con l'educazione al rispetto di chi soffre per la loro condizione umana.

Sì, è vero, la nostra associazione costruisce in Africa, scuole, pozzi dell'acqua, sviluppo agricolo, punti sanitari, ma senza la vera e con-vinta idea che tutte le donne e gli uomini del mondo hanno gli stessi diritti e la stessa dignità, tutto ciò che facciamo non serve.

Noi che abbiamo il dono della vista, spesso siamo ciechi, perché non vediamo o non vogliamo vedere le ingiustizie del mondo.

Per questo la vostra presenza domenica 27 settembre al pranzo di solidarietà, non sarà solo un importante momento di festa, ma sarà segno tangibile della vostra volontà di pensiero che i nostri diritti devono essere anche i diritti degli ultimi della terra.

Vi aspettiamo. 

 Il presidente

Fiorenzo Giacomel 


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