Il perché del nostro impegno per Bossangoa
Dovrebbe essere l'impegno di ogni donna e uomo lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato, ma purtroppo questo sembra sempre di più un'utopia. Ma certamente ognuno di noi può fare qualcosa per le persone e i bambini che soffrono per fame, carestie, guerre e mancanza di assistenza sanitaria. Da sempre il motto della nostra associazione è: Aiutiamo l'Africa a non aver più bisogno d'aiuto e abbiamo fatto nostro anche quello del Cuamm: la salute è un diritto, battersi per il suo rispetto è un dovere. Ecco perché abbiamo deciso di aderire a questo progetto che Don Dante Carraro – Direttore dei Medici con l'Africa CUAMM spiega molto bene nel suo messaggio.
"La missione in Centrafrica, mi ha portato fino a Bossangoa, a 8 ore di macchina dalla capitale, davvero nell'ultimo miglio. Qui manca tutto, anche i pochi centesimi di euro per comperare un po' di riso o qualche cucchiaio di farina al mercato. La gente fatica a fare un pasto al giorno, oggi ancor di più di 3 anni fa. Le mamme non vanno a partorire in ospedale, perché non hanno quei miseri centesimi di euro che servono per pagare un trasporto, anche solo in motoretta. Eppure, quando come Cuamm abbiamo cominciato a garantire il trasporto gratuito, ecco che, nel giro di tre mesi, il numero di donne che hanno partorito in ospedale è triplicato. Un'area di 200.000 persone, un ospedale, quello di Bossangoa, di 120 posti letto. Ad esclusione della pediatria, gestita a parte da un'altra ong, il resto dell'ospedale è fatiscente. Non c'è una maternità. Il blocco operatorio è nudo e spoglio usato solo in caso di estrema necessità. Come Cuamm abbiamo preso l'impegno, con le autorità locali, di ricostruire ed equipaggiare la Maternità. Sono tre stanze distribuite una lontana dall'altra. Una stanza del travaglio, la sala parto, e quella post partum. Non c'è un abbozzo di neonatologia."
Grazie di camminare al nostro fianco.
Don Dante