Lotta alla malnutrizione in Africa
La Guinea Bissau è uno dei Paesi più piccoli d'Africa e tra i 10 più poveri al mondo, posizionandosi così al 178 posto al mondo nella classifica dello sviluppo umano.
Colonia portoghese fino al 1974, la Guinea Bissau ha avuto una storia travagliata caratterizzata da colpi di stato, guerre civili, conflitti interni e crisi politiche, fino ad arrivare all'esplosione della pandemia di coronavirus che ha messo ancor più in ginocchio il Paese.
La Guinea Bissau ha un sistema sanitario molto precario e anche in condizioni normali, quasi il 70 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
A ciò concorrono altri fattori come la diffusa malnutrizione, che interessa un bambino su 3, e l'alto tasso di mortalità sia neonatale sia dei minori di 5 anni, spesso per malattie che potrebbero essere curate, come la malaria o le infezioni respiratorie e gastrointestinali.
Le donne, invece, continuano spesso a partorire nelle loro abitazioni o con una assistenza precaria, in condizioni igienico sanitarie molto scadenti. Non a caso il Paese registra uno dei tassi di mortalità materna tra i più alti al mondo.
Eppure questo minuscolo Paese, incastonato tra Senegal e Guinea Conakry ha una sua unicità nel contesto dell'Africa occidentale, con la sua popolazione accogliente e fortemente legata alle culture e tradizioni locali, sempre in lotta per la sopravvivenza.
L'Africa si conferma anche quest'anno il continente più colpito dal flagello della fame, e lo certifica l'indice globale della fame 2023 dichiarando che molti paesi non riusciranno a ridurre la fame entro l'obiettivo fissato dalle Nazioni Unite per il 2030, e che proprio l'Africa sia l'unico Paese destinato a registrare un aumento significativo di persone sotto nutrite.
A gravare sul continente africano ci sono molte condizioni avverse, a partire dal cambiamento climatico con effetti estremi che compromettono la produzione alimentare e l'assenza di politiche sociali che fanno crescere la disuguaglianza economica lasciando i più vulnerabili senza accesso alle risorse alimentari necessarie.
Visto l'importanza e la complessità del tema, la nostra associazione ha deciso di appoggiare l'associazione amica Rete Guinea Bissau sostenendo le mamme e i centri di recupero nutrizionali delle diocesi di Bissau e Bafatà dove le mamme e i bambini appena nati spesso non hanno latte o alimenti adeguati al primo sostentamento.
Uno dei nostri compiti sarà quello di continuare ad impegnarci alla lotta alla fame appoggiando programmi di sostegno alle comunità, nella speranza però che i governi portino questo argomento al centro delle politiche investendo nell'istruzione e nello sviluppo sia in termini di salute che di alimentazione.
La presidente Vera Pavan