Il rapporto della FAO sulla fame nel mondo

Il rapporto della FAO
Il numero di persone che non ha abbastanza da mangiare è sceso sotto gli 800 milioni. 
L'annuncio lo ha dato la FAO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, nel suo rapporto Lo stato dell'insicurezza alimentare nel mondo 2015. 
Le persone sottoalimentate sono scese, fra 1990 e 2014, dal 23,3 al 13,3 per cento della popolazione mondiale che, nel frattempo, è aumentata da cinque a sette miliardi di persone. 
In assoluto, si è passati dal miliardo di persone affamate del 1990 a 795 milioni di oggi, una diminuzione di circa un quinto e, in questi ultimi 10 anni, il calo nel numero di indigenti si è accelerato: essi dal 2005 sono diminuiti di oltre 130 milioni. 
La FAO attribuisce il miglioramento della situazione alla crescita economica e alla ritrovata stabilità politica in molti Paesi in via di sviluppo. 
E, poi, ai programmi di addestramento dei piccoli agricoltori, che nutrono ancora gran parte dell'umanità, all'educazione femminile e al microcredito, che hanno dato alle donne un ruolo attivo nell'economia. 
Inoltre alla diffusione di internet e telefoni cellulari, che ha permesso a tanti agricoltori un accesso diretto al mercato. 
In Ghana, per esempio, i programmi di assistenza agli agricoltori hanno fatto in pratica scomparire la fame dal Paese, mentre nel 1990 ne soffriva quasi la metà del-la popolazione. 
E l'Etiopia, simbolo stesso della carestia, grazie ad aiuti mirati a far superare la stagione secca agli agricoltori, ha visto calare dal 75 al 35 per cento la sua popolazione malnutrita. 
Tutti questi progressi potrebbero, però, essere annullati da problemi come il cambiamento climatico, la perdita di suolo fertile o l'ulteriore crescita demografica. 
Al momento, comunque, i fattori più dirompenti sono le guerre e l'instabilità politica. 
La nostra associazione con le sue iniziative contribuisce allo sviluppo di alcuni paesi africani. 

Giampiero Cincotto ​


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