Tre settimane in Guinea Bissau
Vedere e toccare con mano una terra dimenticata dal resto del mondo è una esperienza unica.
Tutto sembra tornare indietro di tanti anni e rimani incredulo, senza parole, di quello che stai vedendo: villaggi formati da capanne di paglia dove le persone vivono ai limiti della sopravvivenza; persone, intere famiglie in mezzo alla foresta.
Percorrendo la strada quasi a passo d'uomo la gente sbuca fuori quasi da ogni parte, qualcuno ti fa segno di fermarti per chiedere qualcosa, magari un passaggio.
Si vedono tante donne e bambini con il loro carico sulla testa per trasportare l'acqua o altro materiale.
Ed è così che con la luce del giorno siamo arrivati a Caboxangue, un po' stanchi del tormentato viaggio ma con la voglia di iniziare i nostri lavori.
Sono stati terminati i lavori della scuola elementare: la dipintura e l'impianto di un nuova pompa per l'acqua vicino ai servizi igienici.
Tutto pronto per l'inaugurazione di domenica 17 gennaio: una grande festa con momenti di forte commozione e di gioia.
Ad un paio d'ore da Caboxangue c'è la Missione di Bedanda dove ci sono le suore missionarie.
Determinate e straordinarie per la gente del posto.
Quanto sarebbe utile poterle avere delle suore a anche a Caboxangue!
Certamente non ci sarebbero dubbi nel realizzare questo sogno perché la loro presenza sarebbe un grande risorsa per donne e bambini soprattutto i più piccoli.
Sarà necessario pensare ad una prossima realtà.
Ringrazio i miei grandi amici del gruppo Insieme por l'Africa per avermi dato questo momento di vita vissuta in mezzo a persone che di diverso hanno solo il colore della pelle.
Se Dio vuole tornerò in quel posto dove i bambini, tanti bambini di tenera età quando vedono arrivare un loro amico bianco ti corrono incontro regalandoti una grande cosa: il loro sorriso.
Giorgio Giro
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