Il virus Ebola dilaga in Africa

Il virus Ebola dilaga in Africa
Finora questo patogeno era limitato a pochi villaggi perduti nella foreste tropicali di Costa d'Avorio, Congo, Guinea e Sudan, in cui l'epidemia si spegneva in pochi giorni. 
L'arrivo del virus Ebola nella capitale della Guinea, Conakry - città con più di un milione di abitanti - preoccupa molto, perché il virus è altamente contagioso. 
Finora - dati dell'OMS aggiornati al 4 agosto - il virus Ebola ha ucciso 672 persone e contagiate almeno 1.200. 
Alcuni Paesi vicini (tra cui la Guinea Bissau) hanno chiuso le frontiere con la Guinea, per paura della diffusione del virus.

Cos'è il virus Ebola? 
È un virus è estremamente aggressivo. 
Provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale. 
Il periodo di incubazione va da 2 a 21 giorni. 
La morte è fulminante e sopraggiunge nello stesso periodo. 
Di solito il virus è molto infettivo e virulento, e quindi se colpisce una o due persone di un villaggio si diffonde con estrema rapidità e "consuma" tutte le persone che colpisce. 

Da dove proviene? 
Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono molto probabilmente le volpi volanti, grossi chirotteri che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali; si pensa che il virus "viva" all'interno di questi animali da moltissimo tempo perché non causa in essi nessuna sintomo. 
Per arrivare all'uomo il virus potrebbe essere passato dalle volpi volanti alle scimmie, o altri animali della foresta. 
Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati. 

Come si trasmette? 
La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, e il contatto con aghi o coltelli usati dall'ammalato. 

C'è una cura o un vaccino? 
Non esistono cure o vaccini, anche se ci sono stati tentativi con la trasfusione di individui colpiti ma sopravvissuti. 
Sono allo studio metodi estremamente avanzati, come la cosiddetta tecnologia antisenso, ma non si hanno ancora risultati clinici. 
A oggi - quando le vittime vengono immediatamente idratate, nutrite e curate con appositi farmaci antipiretici - c'è comunque una probabilità di sopravvivenza. 
Due medici volontari americani, che hanno preso il virus, sono guariti in questi giorni grazie ad un farmaco di tipo sperimentale.

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Nome File: Giornalino Settembre 2014
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